Parte tutto da qui: dal non sentirsi vista, dal percepire che i genitori (soprattutto la madre) hanno “lo sguardo altrove” come spiega lo psicoterapeuta Giancarlo Dimaggio nello splendido libro “L’illusione del narcisista”.
Ecco che la personalità narcisista si sviluppa come un tentativo di recuperare quello sguardo, l’approvazione che è mancata. Ma c’è un problema: l’approvazione deve essere ottenuta da tutti. Basta che una sola persona ignori o disapprovi, e la missione fallisce. Da lì la rabbia e il disprezzo.
Te ne sarai accorto: è un tentativo disperato. Nessuno può piacere a tutti. La persona con disturbo narcisistico di personalità, “la malattia della grande vita” (cit. Dimaggio), insegue una perfezione irraggiungibile ed è destinata alla frustrazione se non attenua questo tiranno interiore.
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Come vedi, la condizione della persona narcisista non è felice e invidiabile. Può esibire tutto il senso di superiorità che vuole ma ha dentro questo nodo di sofferenza che non riesce a sciogliere. La personalità narcisista soffre.
Il disturbo narcisistico di personalità è una sofferenza. Questo non toglie che relazionarsi con una persona narcisista possa essere complicato e spesso frustrante. Ciò che mi preme dire è che sono persone umane con le proprie fragilità, non di mostri da ghettizzare e demonizzare. Prima di utilizzare il termine “narcisista”, ricorda una cosa: si tratta di una patologia, non di un sinonimo di “stronzo”.